Archive for maggio 2013

ARCHIVIO # 03


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Acquedotto Felice - Roma






Microinfrastruttura # 1

L'acquedotto Felice a Roma. È un limite tra condizioni urbane diverse, che struttura lo spazio informale della cosiddetta  città diffusa, apparentemente un luogo intoccabile, protetto. Nella realtà questo limite struttura ed organizza un pezzo di città, non separa ma unisce modernità e tradizione, storia e futuro.
Lo spazio urbano lo ingloba al suo interno non lo accetta come oggetto antico ma lo rende parte attiva di una stratificazione complessa.
Roma è così, una città che non accetta di essere protetta, ma che piuttosto si fa corpo in continua trasformazione.
Il muro definisce insieme il grado zero e il punto di arrivo del progetto architettonico. Il suo carattere lineare, ma finito, supera la dialettica tra edificio e spazio di movimento, tra oggetto e vuoto, che dall'epoca barocca ad oggi costituisce il cuore del giudizio di valore attribuito all'architettura. (1)
Qui nel corpo della città non è il muro inteso come elemento base dell'architettura,  ma il muro infrastruttura, l'acquedotto. Un sistema territoriale che entra direttamente in contatto con la topografia dei luoghi urbani e del paesaggio, ed è proprio la scala territoriale a fare dell'acquedotto un tipo di infrastruttura contemporanea, perché pur perdendo il suo carattere funzionale storico è capace di produrre spazio secondo una modalità diversa, quella dell'inclusione.

(1) Gabriele Mastrigli







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Unità di abitazione temporanea- Cina





Microinfrastrutture # 2

Una sezione tubatura di cemento usata per le condutture idriche,  uno spazio minimo, ma anche un guscio per proteggere un corpo. Una cellula base su cui costruire sistemi complessi. 
Mi fa pensare che solo attraverso spazi minimi aggregati tra di loro possiamo costruire una complessità, un muro fatto dalla sovrapposizioni di questi tubi, non sarà solo un muro ma un muro abitato. La nostra necessità minima l'esigenza primaria di uno spazio abitabile, può definire una possibilità per il progetto.
Allo stesso tempo penso che nelle città contemporanee sempre di più crescono spazi residuali, luoghi che possono e devono essere reiventati di continuo.

ARCHIVE # 02

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Hans Hollein, Highrise Building, Sparkplug, project 1964. 

Un gesto, una surreale sovrapposizione di una candela di un motore in un paesaggio rurale, un invito esplicito a ripensare l'architettura. Il collage è un pò questo un contrapporre elementi diversi per trovare nuovi significati. I collages hanno una lunga tradizione, ed in architettura quelli di Hans Hollein hanno una forza particolare, raccontano sempre una storia, dove l'architettura e il paesaggio cercano un dialogo. Sono un invito a guardare e leggere la realtà in modi diversi, sono un invito all'interpretazione, perché come sostiene Hollein tutto é architettura.






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Sean Hemmerle - The Michigan Theatre

Un immagine emblematica, Detroit la città simbolo della fine del lavoro, l'industria automobilistica più grande al mondo non esiste più, un teatro costruito nel 1926 per celebrare l'ascesa di un idea di mondo, rimasto attivo fino al 1976 quando dopo essere stato abbandonato é stato convertito in un parcheggio.Di questa immagine mi interessa il contrasto tra due realtà, lo spazio dello spettacolo, i soffitti decorati e lo sfarzo di un' architettura che rappresenta un cambio di paradigma, la città industriale e gli spazi che la rappresentano. La funzione primaria non esiste più, qualcosa è cambiato nella struttura della società, l'edificio è riciclato come infrastruttura di servizio, la macchina è sola unico superstite di un epoca che l'ha prodotta. L'architettura sopravvive ma viene spogliata è l'inizio di una nuova epoca.

DENTRO LA CITTA' DISTRATTA




Mi sono trovato recentemente a visitare un luogo particolare, che cerca di reinventarsi un ruolo, e per farlo ha scelto la cultura, ha scelto la ricerca, ha scelto di contrapporre alla crisi una resistenza attiva.
La descrizione di questo luogo la lascio alle parole di Raffaele Cutillo, io mi limito a mostrarvelo attaverso delle fotografie scattante velocemente, l'unica cosa che ho cercato di rappresentare è il contrasto tra la luce esterna e lo scuro dell'interno, due realtà naturali contrapposte.
Presto anche io prenderò  parte ad alcune di queste attività di resistenza organizzate da Raffaele, una cosa è certa da questo luogo possono crearsi delle possibilità concrete per la città.

Lo Spazio Aveta a Caserta e' un luogo di cultura metropolitana, interno ad una storica azienda casertana per la distribuzione e la trasformazione di materiali edili, attiva ancora oggi fin dagli anni '70. I capannoni in acciaio/lamiera e l'ampio ipogeo in cemento armato (ampio deposito di ferramenta, riaperto dopo venti anni con un recupero che ne ha congelato lo stato dell'ultimo giorno di utilizzo) sono cuore delle aree per mostre, incontri e spettacolo. L'atmosfera generale e'     post_industriale, immersa tra ruggine, shed, scarti di lavorazione e carro_ponti. Qui, a differenza degli spazi di totale dismissione destinati all'arte, la coesistenza temporale tra lavoro e attivita' culturale supera la  nostalgia dell'abbandono, in una osmosi tra creativita' e sudore della fatica quotidiana. I suoi ventimila metri quadri, parte integrante della indistinta massa conurbata tra Caserta e Capua, si trovano lungo l'Appia antica a ridosso della Conocchia (monumento funebre romano dedicato a Cicerone) sullo sfondo delle dismesse cave bianche di calcare, alle pendici dei monti Tifatini. Spazio Aveta e' sintesi della complessita' contemporanea.    ( Raffaele Cutillo ) (1)







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(1)  Per essere aggiornati sugli eventi e le iniziative andate sulla pagina facebook Spazio Aveta.

COLLAGES # 8 (Spazio - Paesaggio - Architettura)



Un film è, o dovrebbe essere, più simile alla musica che non alla fiction. Dovrebbe essere una progressione di stati d'animo e sentimenti. Il tema, ciò che è dietro all'emozione, il significato: tutto viene dopo.                                                     
                                                                                                                                       Stanley Kubrick 









Nessun sogno è mai soltanto sogno..Stanley Kubrick 


da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/personaggi-famosi/frase-57859?f=a:2853>

SGUARDI # 2

On Infrastructures 







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STRUTTURE # 5


Se il viaggio è sinonimo di avventura, grande e piccola che sia, questa avventura la si può incontrare tralasciando le strade conoscete, i luoghi comuni, ma cercando nuovi percorsi visivi e nuove strategie di rappresentazione.

If travel is synonymous with adventures, great or small, this adventure can be encountered leaving well-know streets, common spaces, but looking for new visual routes and new strategies for representation.
Luigi Ghirri 






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