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Excerpt from "Solo for Piano" from John Cage's Concert for Piano and Orchestra |
Gli spartiti di Cage sono la raffigurazione di un azione, una mappa di uno spazio e di un tempo, dove musica e silenzio entrano in relazione tra loro. Il silenzio di Cage mi fa pensare all'importanza del vuoto, in architettura. Il silenzio diventa musica come il vuoto diventa spazio a seconda di come lo si attua e di come lo si vive e dagli imprevisti possibili dovuti alle varianti di spazio e di tempo in cui il silenzio accade. Il silenzio di Cage è strumentale ad un idea di appropiazione della performance musicale. Così come l'emptiness, è necessaria alla crescita dello spazio costruito, perché misura lo spazio del pieno, segna il limite tra spazio urbano ed architettura. Il silenzio è il protagonista della musica di Cage, i suoi spartiti lo disegnano e lo rendono protagonista, con quel suo preludere al suono, ci aiuta a percepire noi stessi. Il vuoto ha la stessa forza ci aiuta a percepire la misura dell'architettura. La disegna. In questi spartiti io vedo architettura, progetti in cui vuoto e pieno dialogano tra di loro.
Per i fisici il vuoto è un magnifico nulla, è un campo in cui tutte le particelle si generano, la forma è la struttura completare al vuoto e, viceversa il vuoto non è che il complementare della forma, tutto questo in un interconnessione continua di mutamenti incessanti.
Our intention is to affirm this life, not to bring order out of a chaos or to suggest improvements in creation, but simply to wake up to the very life we're living, which is so excellent once one gets one's mind and one's desires out of its way and lets it act of its own accord. John Cage, Silence (1961)
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Negli aereoporti, nelle zone di confine, gli scanner producono immagini che raffigurano realtá nascoste. L'involucro scompare oggetti diversi sono il palinsesto di una storia privata.
L'architettura a volte dovrebbe rivelare invece che nascondere, dovrebbe essere capace di mostrare, la complessitá interna. Questa immagine ci mostra come la forma esterna, il contenitore circoscrive lo spazio e individua il campo. La forma non costituisce né un punto di partenza né un punto di arrivo ma un sistema di gestione di una struttura interna alle cose.